La storia

Il castello di Sammezzano ha assunto l’aspetto attuale grazie all’ opera di Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona che trasformò ed ampliò l’edificio preesistente nel periodo di tempo compreso tra il 1843 e il 1889. La maggior parte della sua vita fu quindi dedicata all’opera titanica di realizzare il castello e il Parco di Sammezzano.

La storia del luogo è però assai più antica: si può risalire all’epoca romana e continuare nei secoli successivi.
Il grande storico Davidson, nella sua “Storia di Firenze” afferma che nel 780, lo stesso Carlo Magno di ritorno da Roma dove aveva fatto battezzare il figlio dal Papa, potrebbe esservi passato.

La tenuta di cui fa parte Sammezzano appartenne poi a famiglie molto importanti: in particolare gli Altoviti, poi, per volere del Duca Cosimo, passò a Giovanni Jacopo de’ Medici che a sua volta la vendette a Sebastiano Ximenes.

Tali beni restarono alla famiglia Ximenes d’Aragona fino all’ ultimo erede, Ferdinando, che morì nel 1816.

In un cabreo del 1818 (quindi prima delle modifiche apportate da Ferdinando Panciatichi Ximenes d’ Aragona) redatto dall’ Ingegnere Giuseppe Faldi appare come una struttura di consistente volumetria, con bastione e scalinata d’entrata, nella parte opposta a quella delle attuali scale di accesso .

Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona nacque a Firenze il 10 marzo 1813 e influenzato ed affascinato dall’ Orientalismo (corrente culturale che si diffuse in tutta Europa dall’ inizio dell’ Ottocento e che vide in Firenze uno dei principali centri), iniziò a modificare la struttura esistente del castello e realizzare nuove sale: la Sala d’Ingresso nel 1853, il Corridoio delle Stalattiti nel 1862, la Sala da Ballo nel 1867 fino alla Torre centrale che riporta scolpita la data del 1889.

Ferdinando muore il 18 ottobre 1897. La proprietà passa alla figlia Marianna sposata Paolucci, che morirà a Sammezzano il 7 dicembre 1919, dopo che aveva fatto traslare la salma del padre e degli altri antenati nel sepolcreto fatto realizzare nel piccolo cimitero vicino alla chiesa di Sociana.

1927 - il complesso viene certificato di “particolare interesse pubblico” a tutela delle cose di interesse artistico ai sensi dell’art.2 della legge 778 dell’ 11 giugno 1922.

1955 - atto di cessione tra i proprietari (Oriani Pietro ed altri) alla società “Sammezzano S.r.l.”.

1970 - rilascio della concessione edilizia per la trasformazione in ristorante ed albergo;

1972 – il Ministero della Pubblica Istruzione con DM in data 2° settembre 1972, dichiara ai sensi della Legge n. 1089 del 1939 il Castello e l’area del Parco Storico di Sammezzano di interesse artistico e storico e viene quindi sottoposto a tutte le disposizioni di tutela conseguenti.