Il parco

In qualità di esperto di piante e di appassionato di botanica, Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona riorganizzò anche l'ampia area verde circondante il Castello di circa circa 65 ettari che costituisce il cosiddetto Parco Storico.

Intorno all'antica “ragnaia” formata da una fustaia di lecci, Ferdinando decise di collocare numerose piante rare ed esotiche che dovevano avere la duplice funzione di abbellire gli esterni e di introdurre gradualmente i visitatori e gli ospiti alle meraviglie dello stile “moresco” della Villa-Castello di Sammezzano.

Il Castello di Sammezzano ed il suo Parco Storico rappresentano un “unicum” di notevole valore storico-architettonico ed ambientale. Il Parco del Castello di Sammezzano dispone di un patrimonio botanico inestimabile formato non solo dalle specie arboree introdotte da Ferdinando, ma anche da quelle indigene.

Tra le prime le più conosciute sono senza dubbio le maestose sequoie (Sequoia sempervirens e Sequoia gigantea) che, come dimostrano le ragguardevoli dimensioni raggiunte in soli 150 anni, a Sammezzano hanno certamente trovato le condizioni geo-pedologiche e climatiche favorevoli alla loro crescita. Fra queste spicca la cosiddetta “sequoia gemella” alta più di 50 metri e con uno circonferenza di 8,4 metri, che non solo fa parte degli alberi monumentali d’Italia, ma anche della ristretta cerchia dei “150 alberi di eccezionale valore ambientale o monumentale”.

Tra le specie indigene e tipiche del territorio meritano invece di essere citate numerose specie di querce quali il leccio, la farnia, il cerro, la roverella e, altra rarità, la sughera. Oltre a queste, abbelliscono il parco anche aceri e ginepri.

Marianna, figlia di Ferdinando, scrisse nel un piccolo volume che racconta in dettaglio la storia e le piante del parco. Sotto puoi scaricare il testo